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Raschi Renato nacque a Cetona (Siena) il
6 luglio 1902 da Federico e da Ida Moretti. A Padova, ove fece il noviziato, pronunciò i voti nel novembre del 1925. A Susa ricevette gli Ordini Minori nel 1929. Nello stesso anno, e precisamente nel giorno dell'Immacolata, fece la Professione Solenne. Dopo il periodo di Suddiaconato e Diaconato, fu ordinato Sacerdote il 29 giugno 1930. Nel Capitolo Provinciale del 1952, svoltosi a San Francesco d'Albaro, venne eletto Ministro Provinciale, incarico confermato, una seconda volta, nel Capitolo Provinciale del 1955. Infine fu Superiore della "Piccola Città dell'Immacolata". |
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DALL’OMELIA DI PADRE RASCHI 4 novembre 1979 |
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… Ma io non sono cresciuto sotto le gonne di un Padre Guardiano, che so io... Io mi sono fatto Frate quando ero alla vigilia di una buona carriera bancaria eppure sono venuto via e mi sono fatto religioso con persuasione, perché ci crediamo. |
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DALL’OMELIA DEL 6 gennaio 1980 ore 10.30 |
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… Io leggevo e ve lo ripeto anche se l'avessi detto dinanzi a voi. Leggevo nel libro intitolato “Quaderni del 43” scritto dalla celebre Maria Valtorta, che io ho avuto la gioia è un po' l'impressione, si capisce e tuttavia anche la felicità, di assisterla vicino alla morte celebrando proprio la Messa vicino al suo letto, il suo libro, questo libro molto celebre e sempre più verrà celebre, dice in un capoverso una cosa terribile. Una cosa terribile. Dice che tre quarti, tre quarti, dell'umanità è della bestia. Tre quarti dell'umanità è della bestia, solo un quarto è di Dio. E Gesù aggiunge, queste parole le ha dette Gesù, e dice: “E purtroppo, per questi il Mio sacrificio è stato vano”. … Ci troviamo perciò in tempi assai più perfezionati e terribilmente assassini e degradanti della dignità umana, ci troviamo proprio a questi punti nel modo massimo, si potrebbe dire. E credo che andremo a toccare il fondo. Poi che cosa troveremo in fondo, ci pensa il Signore. In fondo, ad un certo momento sarà il colpo del cielo, la stupenda risurrezione di una vita, sarà il trionfo dell'Immacolata. Ma intanto questa passione bisogna passarla. Ecco la manifestazione. |
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DALL’OMELIA DEL 24 febbraio 1980 |
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… Ora chi è? È il demonio che si presenta sulla montagna della tentazione. Io ci sono stato e ho visto quel luogo terribile e storicamente tremendo. … Quando sentite parlare di demonio, io lo ripeto per l'ennesima volta, quando soprattutto ne parla il Maestro delle genti, il Papa, non dite che si sogna, come fa la nostra stampa diabolica e massonica! È una terribile e spaventosa realtà, e ce ne accorgiamo di come va il mondo, proprio per questo. … Io ricordo, anche giù in Siria, anche a Damasco, di aver visto i cosiddetti tram divisi in due parti: un tram tutto a persiane, insomma, diviso dalla luce, eccetera, per le donne e un tram libero per gli uomini. Era l'harem, significava l'harem, le donne. Questo popolo che cosa fa? Avendo una terra fortunata per il petrolio, posto che sia fortunata, io non lo so, domina la situazione attuale con dispetti e vendendosi un po' all'uno un po' all'altro, scindendo così la concordia dell'uomo e dividendo e facendo motivi di lotta e di guerra. … E io vi dico: state attenti perché l'ora è scoccata e noi dobbiamo saper credere se vogliamo, prima di tutto, salvare la nostra eternità che è quella che vale. È una bella cosa. |
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DAI MANOSCRITTI DEL
PADRE "LA CHIAMATA" |
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Era il 9 gennaio (1921 domenica). La Santa Messa fu lunga perché mi pare vi fosse una professione religiosa di un monaco che emetteva i voti solenni. In tale funzione vi erano canti e omelia solenne, e, poi, ossequi. Erano già le 11.30 circa quando mi infilai, solo solo, nella Cappella (mi pare di San Giuseppe) dove era collocato sulla parete sinistra un grande Crocifisso bellissimo (sembra sia del Maragliano). Io guardai tale Crocifisso e, questo
stese le braccia dalla Croce e mi gridò "VIENI
E SEGUIMI." Feci la mia vita in Convento. Feci un anno di Militare, poi tornai in Convento e seguii il mio tirocinio - noviziato a Padova - sino alla grande realtà del Santuario. DALL'OMELIA DI PADRE RASCHI DEL 4 MARZO 1979 Io l'ho visto,il Monte della tentazione. Mi ricordo. Nel 1937 sono andato un po' a visitare il luogo della tentazione di Gesù. Non andai apposta perché non me lo potevo permettere questo lusso, ma trovandomi per lavoro di predicazione in Turchia, feci il mio passo nella Terrasanta, in tutto ciò che riguardava la Terrasanta. Perciò ho conosciuto il posto. |
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DALL'OMELIA DI PADRE RASCHI DEL 25 NOVEMBRE 1979 Io l'ho visto,il Monte della tentazione.Mi ricordo. Nel 1937 sono andato un po' a visitare il luogo della tentazione di Gesù. Non andai apposta perché non me lo potevo permettere questo lusso, ma trovandomi per lavoro di predicazione in Turchia, feci il mio passo nella Terrasanta, in tutto ciò che riguardava la Terrasanta. Perciò ho conosciuto il posto. … Da buon suddito umile e fedele, dico: "Signore, per piacere, Ti fai conoscere un po'? Vuoi operare dentro di me con la Tua legge d'amore, perché io abbia il sapore dell'amore e della conoscenza Tua?"
Mah... il Signore... il Signore risponde, sapete, a queste domande. E, spesse volte, risponde in un modo colossale. Ci si trova dinanzi a delle affermazioni impressionanti. Si arriva a un qualcosa di enorme.
Io ricordo, al pulpito di Nostra Signora a Lourdes, allora c'era un pulpito alla grotta, e dovetti predicare lì. Mi obbligarono dicendo che, altrimenti, io cercavo delle grazie dalla Madonna, senza voler lavorare, troppo comodo, quindi dovevo predicare. E salii sul pulpito col pensiero di parlare a circa 400 italiani, mentre i pellegrini presenti che avevano invaso tutta quanta la piazza e dintorni, erano oltre 52 mila, di tutte le nazioni del mondo. E allora? Io mi trovai nell'imbarazzo, e dissi: "Signore, fatti conoscere, aiutami."
E non feci in tempo ad aprire bocca, con qualche parola, che mi accorsi che la folla aveva fazzoletti in mano e si asciugava le lacrime. Cosa aveva capito se io avevo appena iniziato a parlare? E la cosa si protrasse per quasi mezz'ora. Fu un'autentica Pentecoste.
Il Signore rispose a una semplice e logica domanda. Che cosa può domandare, un Sacerdote dinanzi a una folla immensa, che parla diverse lingue e ne capisce poche? Che cosa può parlare e che cosa può dire?
E allora ecco la necessità che, almeno qualche volta, Dio si renda vivo e faccia capire che il Suo regno è dentro di loro e che penetra nelle loro coscienze, magari con la semplicità e, diremmo, anche con l'impotenza della povera parola umana. E avvenne. Tanto che al bureau di Lourdes, attraverso la presidenza attenta e terribile del Presidente degli ospedali civili di Parigi, che era ateo: era ateo, poté scrutare l'avvenimento e, a un certo momento disse: "Io non ci credevo, ma oggi credo perché l'avvenimento era colossale".
E i sudditi di Dio, fedeli al Suo regno, avevano capito la parola del Signore che poveramente era dettata dalle mie labbra, in un modo improvvisato, alla bene e meglio, così, come dettava il caso.
Questo che cosa è? È una manifestazione della risposta di Dio, tanto che ha intenerito i cuori, tanto che la folla piangeva, tanto che si pregò di più, tanto che dovetti infilarmi in confessionale …… OMELIA DEL 7 SETTEMBRE 1980 … Io stavo proprio in questi giorni leggendo una strana letteratura di alcuni, come si chiamano, insomma, vero, cacciatori di demoni. Sono carismi particolari che esercitano contro l'indemoniamento di tante persone. Perché, esiste ancora? Credete, vi parlo con molta esperienza. Nel passato ho esercitato molti esorcismi e so che cosa vuol dire la potenza diabolica, non ne avete l'idea. Io vorrei presenti certa gente in certi casi. Ricordo un Sacerdote che si decorava del titolo di teologo, laureato in teologia, istruitissimo, che non credeva affatto e non so come facesse ad essere Sacerdote! Però si è trovato a Sarcina vicino a Bologna, presso la reliquia di un grande Santo dove, in forza di questa meravigliosa reliquia, si esercitavano gli esorcismi per liberare delle povere creature dalla schiavitù di satana. E che cosa è successo? Fu talmente impressionato della verità di questo indemoniamento, della forza spaventosa di quella creatura in preda a satana – tanto più che la bellezza di 5 professori neurologi, assistevano controllando perfettamente ed escludendo qualsiasi fattore di nevrosi, eccetera. Realmente un demonio che parla tutte le lingue, che individua le coscienze, che rivela i peccati dei presenti, ecco perché tanti hanno paura. Hanno paura di essere svergognati dalla parola di Satana, per carità! È meglio avere paura che lui trionfi, questo sì. – Comunque questo sacerdote disse: “Io sacrifico qualunque cosa, tutta la mia opinione, ma ora credo fermamente a tali cose.”. Ci voleva uno spavento del genere. … Mio padre, vi debbo dire la verità? Appena entrato in Convento mi minacciò con la rivoltella se non tornavo a casa. Io ho detto: “se mi ammazzi, vado prima in paradiso.”. Gli cadde la rivoltella, cominciò a piangere. Dio deve vincere a tutti i costi. Ecco la forza del Vangelo. Solo così il mondo diviene migliore, solo così si personifica veramente la vita religiosa. Non è una piccola poesia, una chiesuola, una preghierina, si va bene, e poi il mondo continua con tutto il suo sporco profumo e tutta la vita è disorganizzata e corrotta. Ma no, non è così. … Allora a noi conviene capire. Non dico che bisogna fare a pugni, dico soltanto, con le parole di Cristo, “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Questa è la grande volontà del Signore alla quale, a tutti costi, bisogna obbedire. 24 DICEMBRE 1980 NOTTE SANTA … Ricordo che una volta la Madonna in questo Santuario, perdonatemi se vi faccio una confidenza, tanto è lo stesso, la Madonna mi ha detto: “parla chiaro”. E la Madonna proprio in questo Santuario disse chiaro e tondo, che voleva i piccoli, i semplici, i pellegrini che avevano bisogno del Suo aiuto, della Sua tenerezza. Lei, la Madonna? Eh certo. … Io ho lasciato il mondo perché è vero questo: per seguire questo. Io ho lavorato per seguire questo. Signori io sono sceso in mezzo alla vita degli uomini per servire questo e sono salito in questo monte che è il mio Calvario per seguire questo. E dall'altare non vi dico manco un millesimo di bugia: è la verità. |
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