PREGHIERA con cui venne impetrata la salvezza di Genova della guerra 1940 – 1945

O Cuore Immacolato di Maria, per questo giorno di festa tutto a Voi dedicato, cercammo ciò che di più urgente avevano da dirVi i nostri cuori e ciò che di più prezioso avevano le nostre mani da offrirVi.

E, però, le nostre mani ed i nostri cuori li trovammo carichi di dolori, di lacrime e di peccati, mentre le calamità della lotta s'addensano sulla nostra amata Città, e l'animo nostro si schianta alla pressione del cupo dolore.

Pensammo allora, di offrirvi le simboliche chiavi di questa «Regina del mare» ed i nomi delle nostre famiglie a Voi consacrate, per ottenere la sospirata incolumità nostra e di tutte le nostre cose; ma trovandoci indegni cercammo le mani pure dei nostri fanciulli affinché, loro, deponessero sul Vostro Altare i nostri voti e le nostre preghiere.

Questi bimbi Vi diranno le sofferenze degli altri fanciulli, degli orfani, delle vedove, dei vecchi, degli ammalati dei feriti, la disgrazia dei morti, lo schianto delle nostre case e delle nostre Chiese diroccate, il martirio della nostra amata patria, ed il fremito d'uno spasimo che non ha nome.

Ed eccoli, i fanciulli, ritratto fedele degli Angeli, eccoli che, pregando, si avvicinano ai Vostri piedi per consegnarVi i dolci segreti del nostro affetto e delle nostre speranze, eccoli, o Madre, aprite loro il Vostro Cuore purissimo e potente, accettate il loro omaggio, garantite loro il Vostro materno, impegnò ed esauditeli.

Genova, col cuore in pianto, attende fiduciosa il Vostro abbraccio, ed il Vostro Celeste patrocinio.

Così sia!

Padre Bonaventura Raschi