PREGHIERA A MARIA SANTISSIMA


Vorrei saper, Madonna, con certezza
che il cuore mio non T'addolora mai,
che la mia prece ed anche mia fralezza
dentro il Tuo Cuore, sempre, stringerai!
Vorrei capir, Signora, tutto il duolo
che, il mondo ed io, portammo al Tuo bel Cuore,
e ritornare a Te, con grande stuolo,
d’anime pronte a viver del Tuo amore.
Vorrei, Madonna, d'umiltà il possesso,
e l'infinita Carità nell'alma:
in gran semplicità, tutto me stesso
offrirTi per riposo, o dolce Mamma.
Vorrei d’orante, Madre, fatta pura
la veste che il mio spirito ricopre,
che l’occhio Tuo vedessevi, in figura,
del Figliol Tuo rivive tutte l’opre.
Vorrei, Regina, illuminati gli occhi
di luce onnipossente e tutta in fuoco,
per mettermi in preghiera ai Tuoi ginocchi,
per coglierTi, in visione, almeno un poco.
Vorrei, o Dolorosa, farmi santo,
e senza l'ombra della mia miseria,
comporre, con la vita, un dolce canto
per non vederTi più ansiosa e seria!
Dei Martiri, Regina, io Ti prego,
vorrei dentro il mio seno il Tuo soffrire
che, in me, di Te, facesse un “alter ego”,
legato a Te, per vincere o morire:

 

un Cavalier della Tua Diva luce,
un Messagger del Tuo materno affetto,
un Condottier che tutti a Te riduce,
deh fa, Regina, ch'io da Te sia eletto!
E la pietà Ti prenda, o dolce Madre,
delle puerili e scialbe mie parole!
io so che niuno mai raggiunge il Padre
per la virtù delle parole sole.
Occorre far quel che Tu vuoi, Regina,
bisogna non pensare più che a Te sola,
abbandonarsi in Te, sera e mattina,
vivi e nascosti come la viola.
E sorgeremo, poi, nel lume eterno,
come ridesti, a fondo, da torpore:
Ti prenda, allora per me, senso materno,
ed, a salvarmi, mandami il Tuo Cuore!­
Non so, Madonna, cosa ancor vorrei,
non ho la luce per vedervi a fondo,
non ho capacità, né pensier miei,
non ho altra strada, in questo freddo mondo.
Solo con Te, augusta mia Signora,
Divider posso i giorni miei mortali,
illuminati da Divina aurora,
e trasportati da divine ali.
Salve, Madonna, Madre del Signore,
la Madre mia è certo che Tu sei,
dammi di consolarTi a tutte l'ore,
e resta sempre il “Sol” degli occhi miei.

 

 

Padre Bonaventura Maria Raschi
Roma, da Sant'Eusebio all'Esquilino, il 13 Giugno 1949