" DALL'EREMO " – NOVEMBRE 1985

FEDE COSCIENZA E CONVENIENZA

La fede è una virtù teologale che inclina l'intelletto sotto l'influsso della volontà e della grazia, a dare fermo assenso alle verità rivelate, fondandosi sull'autorità di Dio rivelante.

È perciò, una forza in cui è impegnato l’intelletto proprio perché si tratta di conoscere una verità e che porta con sé il necessario e forte contributo della volontà dal momento che la fede non è intrinsecamente evidente e richiede per questo l'autorevole intervento della volontà che scorge l'evidenza delle ragioni ed impone di credere.

C'è da tenere rigorosamente presente che la fede, di cui parliamo, riguarda come oggetto né più né meno che Dio che è la VERITÀ, e che è al di sopra delle forze comuni della natura, ed è un clima soprannaturale per il quale occorre la GRAZIA che solo Dio può darci e che, essendo necessaria, vuole darci.

La fede, perciò, diviene un atto libero, soprannaturale e meritorio. In conclusione, la fede è un dono gratuito di Dio che ha bisogno di essere accettato.

Le ragioni della fede sono il complesso delle «verità rivelate» sia quelle che sarebbe impossibile scoprire dalla intelligenza umana, sia quelle che la ragione umana può scoprire da sé, ma che conosce meglio con la fede.

L'oggetto formale, ciò che comunemente si dice motivo della fede, è l'autorità divina che ci si manifesta dalla rivelazione e ci comunica alcuni segreti di Dio. Per questo la fede è virtù, tutta soprannaturale nell’oggetto come nel motivo che ci fa entrare in comunione col pensiero divino.

Spesso la verità rivelata ci viene autenticamente proposta dalla Chiesa; questa verità si dice allora di fede cattolica, se non v'è definizione autentica della Chiesa, è semplicemente di fede divina.

Nulla è più fermo della adesione della fede: avendo fiducia nell'autorità divina assai più che nei nostri lumi. Con tutta l'anima crediamo alla verità rivelata, il che facciamo con tanta maggior sicurezza in quantochè la grazia divina viene ad agevolare e fortificare il nostro assenso.

Ecco perché l'adesione della fede è più viva e più ferma dell'adesione alle verità razionali.

Così è chiaro che la fede, così spiegata, deve avere una parte importante nella nostra santificazione: facendoci partecipare al pensiero divino, ed è il fondamento della vita soprannaturale, e ci unisce intimissimamente a Dio.

La SEDE sensibile e determinante è la COSCIENZA, dove è il controllo del bene e del male, ma specificamente è dove si rivela lo Spirito Santo che risponde, rischiara, rivela e santifica ogni sano movimento dell'anima nel compito di identificarsi con la volontà di Dio.

Quando si è riusciti a uniformare, identificare la cosciente volontà a quella di Dio, si è in condizione certa di essere con Dio e di Dio: come Giovanni, la Maddalena, Maria di Cleofa con la guida della Ma­donna che soli salirono il Calvario con Gesù, mentre tutti erano scappati com­presi gli Apostoli posseduti dalla paura della apparente disfatta, così anche noi sa­lire e donarsi.

O si crede o non si crede.

Se entra in cuore la convenienza che teme la prepotenza, tutto è finito e soltanto il miracolo del rimorso potrà riportarci a galla nella luce di Dio e fornire alla Santa Chiesa anche l'eventuale luce del martirio.

Il GRANDE NEMICO È LA CONVENIENZA dell'egoistico interesse che trema davanti alla prepotenza farisaica.

L'indefettibile luce di Gesù, aprì il varco; Giovanni Battista non tremò, Giovanni evangelista non tremò, negli altri Apostoli, un rimorso costruttivo li riportò al loro posto.

La fede trionfa quando la coscienza è di Dio mentre la «nemica convenienza» legata dalla forza e terrorizzata sceglie la via buia della perdizione.

«Lasciamo che i morti seppelliscano i morti».

Voi venite e seguite Gesù.

Padre Raschi Bonaventura