" DALL'EREMO" – 83 UNICO

LA SAPIENZA

“In quel Tempo Gesù entrò in un villaggio e una donna di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”.
Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola cosa è necessaria: Maria si è scelta la Parte migliore, che non le sarà tolta” (Lc 10, 38/42).
Più o meno intensamente, la vita è sempre una scelta e la preferenza è sempre verso ciò che è necessario o che ci sembri tale.
Il Signore ci avvisa che una cosa sola è necessaria.
Che il nostro tempo ci riveli una grande pluralità di cose rese necessarie, ciò significa che il centralino della nostra coscienza è molto annebbiato e non sa trovare il punto giusto.
La soluzione sta tra la vita e la morte: su questa strada passano tutte le cose nel senso più ampio della parola; occorre fare la scelta.
La scelta richiede un corredo di sapienza abbondante e sicuro poiché si tratta di conoscere e afferrare l'unica cosa necessaria.
Abbiamo bisogno di un maestro di cui la sapienza sia indiscutibilmente perfetta perché la strada che si percorre è veloce e conduce alla morte dalla quale nessun uomo può scampare.
Stando alla grandiosa realtà della nostra creazione, la morte c'è e non c'è, dal momento che chi muore è soltanto il corpo il che è una cosa molto relativa. L'anima sopravvive e resta viva eternamente e il corpo risorgerà glorioso ripreso dalla sua anima beata, oppure risorgerà obbrobrioso riunito nella dannazione della sua anima dannata.
Dinnanzi a questa eterna felicità o a quella eterna tragedia, l'impegno è reso feli­cemente vittorioso in modo assai sicuro con la scelta de­cisamente energica dell'uni­ca cosa necessaria quella che fu difesa in Maria Mad­dalena dall'Adorabile Si­gnore: restare ai piedi del Signore a nutrirsi della sua parola e del suo amore. Ciò significa riempirsi della gra­zia di Dio ed arrivare al pie­no e felice possesso della fortunata e divina figliolan­za di Lui.
Questo riempirsi significa ottenere una piena, divina e felice esperienza che ci assicura la indiscutibile comunicazione con l'adorabile amico al quale compete da padrone la manifestazione della sua divina volontà che mentre rispetta il normale ufficio degli amministratori delegati assicura la gioia e la pace temporale ed eterna.
“Il Regno di Dio è dentro di voi” ha detto Gesù, e a questa condizione è possibile anche il suo Regno in mezzo a noi.
Questa è la sapienza; “Essa manifesta la sua nobiltà, in comunione di vita con Dio, perché il Signore dell'universo l'ha amata. Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio e sceglie le opere sue ... La sua compagnia non dà amarezza, né dolore la sua convivenza, ma contentezza e gioia”. (Prov. 8).

Padre Bonaventura Raschi