" DALL'EREMO" –marzo 1985
LA CHIAMATA

Samuele era coricato nel Tempio del Signore dove si trovava l’«Arca di Dio».
Samuele dormiva? Sì.
L’Arca “Cassone speciale è l’oggetto più sacro del culto israelitico: di legno d’acacia laminato d’oro all’interno e all’esterno, conteneva le tavole della Legge di Dio”.
L’Arca era custodita nel Tempio.
Il Signore chiamò Samuele mentre dormiva.
Samuele corse dal suo maestro Eli e disse: “Mi hai chiamato? Eccomi!”
Eli rispose: “Non ti ho chiamato torna a dormire”.
Il Signore chiamò di nuovo: “Samuele!” e Samuele corse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato?” “Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire”.
In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la Parola del Signore.
Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!»
Per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato? Eccomi!»
Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto.
Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e se ti si chiamerà ancora, dirai: “Parla o Signore, perché il tuo servo Ti ascolta”»
Samuele tornò a coricarsi al suo posto.
Venne il Si­gnore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: “Samuele! Samuele!”
Samuele rispose subito: «Parla perché il Tuo servo Ti ascolta».
Samuele acquistò autorità perché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. (Samuele 3-10,19).
Questa fu la condotta del grande Eli e del pulitissimo ragazzo per cui lui, Samuele, divenne il portavoce di Dio.
E che cosa si può fare se Dio così chiama per farci portavoce della sua Divina Parola?
Dire di no a Lui, Dio?
Ci provi chi ha piacere di peccare contro la volontà del Signore, e assaporerà per prima cosa il terribile rimorso e dopo il fuoco e le tenebre dell'anima all'inferno.
Sappiamo che molti re­sponsabili arrivano anche a fingere d'aver ragione e a mobilitare «tutto l'arma­mento dell'orgoglio e a sciorinare tutti i ragiona­menti della loro cultura (?) disturbando Profeti e Santi per citare a rovescio nel modo che più torna a loro conto le ragioni per cui Io, Re e Signore del creato, non posso apparire».
Queste ultime sei righe le ho copiate dai quaderni del 1943 (pag. 237).
«Il mondo ripete se stesso negli errori e nei ravvedimenti con questa differenza però: che gli errori si sono sempre più perfezionati con l'evoluzione della razza verso la cosiddetta civiltà, mentre i ravvedimenti sono divenuti sempre più embrionali.
Perché? Perché col passare del mondo dall'età fanciulla ad età più completa sono cresciute la malizia e la superbia del mondo» (“I quaderni del 1943”, pag. 226).
Sono parole del Signore.

Padre Raschi