" L’INTERNAZIONALE AZZURRA" – GENNAIO 1953

LA MADONNA BETLEMME E LA CASA

In diciannove secoli e mezzo di cristianesimo la storia degli uomini ripete i suoi errori ampliandoli sino all'impensato.

La Vergine arrivò nella cittadina di Betlemme assieme a Giuseppe e come triste sorpresa non c'era né una casa né una camera o meglio, un posto all'albergo e bisognò riparare in una grotta lurida che serviva di riparo alle bestie.

La Madre di Dio è senza ca­sa e chissà quando potrà riaverla.

La legge per il censimento L'ha spinta a Betlemme, la nascita del Redentore ve La tratterrà per un po' di tempo e la lotta di Erode La costringerà alla fuga in Egitto: addio piccola, povera Sua cara casa di Nazareth!

La Madonna, il bimbo Gesù e San Giuseppe sono senza tetto e la povertà è la loro inseparabile amica.

Gli uomini, nel corso dei secoli, hanno ripetuto molte volte la straziante situazione di relegare intiere famiglie senza casa.

Orde di barbari han più volte messo a ferro e fuoco intiere Città, piccole borgate e povere case seminando il pianto ovunque.

Ma forse pochi hanno riflettuto che il nostro civilissimo secolo s'è in ciò specializzato nel modo più esteso e cinico che si possa pensare.

Le requisizioni militari, le distruzioni belliche, e il canone d'affitto sono tre implacabili alleati che hanno distrutto la serenità del focolare domestico.

Nonostante le vantate provvidenze sociali, la casa rimane il problema dei problemi, e soltanto quando sarà risolto appieno noi saremo ad un buon punto della vera civiltà.

Infatti nessuno ignora i vantaggi finanziari, morali ed anche religiosi che da tale risoluzione derivano.

Una casa propria o a tenue canone di affitto, oltre il vantaggio economico, permette una discreta stabilità di domicilio, perciò un'impostazione tradizionale di sentimenti, di usi e quindi di ricordi che aiutano l'anima a superare molte crisi, anche certe pratiche religiose familiari vengono consolidate dalla stabilità di un domicilio bene organizzato.

Il giovane che per vari motivi (servizio militare, lavoro ecc.) si ritrova con il ricordo della casa, gli insegna­menti e le nobili affezioni che possono dargli nuovo coraggio e nuova spinta.­

La cessazione della casa albergo per dare luogo alla casa­ focolare una delle riforme più desiderabili che si possa augurare al nostro secolo travagliato. E se c'è un impegno da assumere è proprio quello per creare la mentalità favorevole in proposito.

E in queste feste natalizie si preghi e si parli di ciò con tenacia e fiducia; la mentalità che s’afferma è la più grande vittoria di una lotta oratoria, democratica e pacifica.

La Vergine ci ottenga dal dolce Bambino questa sospiratissima grazia.

Padre Raschi Bonaventura