" L'IMMACOLATA E IL SUO CUORE " – AGOSTO 1970

CONSACRAZIONE A MARIA

Sembra, questo, un tema ormai esaurito, ma non lo è.

La consacrazione porta con sé un carattere che, forse, non è stato colto, ed è sopra ogni dire il punto sostanziale.

Consacrarci alla Madonna vuol dire legarci a Lei e non trovare, in questo, una specie di talismano, o amuleto portafortuna.

Legarci a Lei non con le catene o con le corde, ma col cuore (che praticamente si chiama volontà) è come un sentire soltanto la Sua voce.

Questo legame, se è totale, è veramente legame; se non è totale, non è niente.

Perché quando il legame non è totale vuoi dire che v'è un punto o più, in cui tutto è sciolto, una specie di «breccia» lungo la cinta di mura.

Per la breccia passa tutto, e ciò che non passa mette in cuore il gusto di allargare la breccia stessa, e si sfalda la fortezza.

Gran parte delle consacrazioni sono sfaldate e, anziché costituire la forza del soprannaturale, formano il di lui attentato.

La consacrazione deve essere una catena che stringe tutte le nostre forze attorno alla persona prescelta dalla nostra pietà e dal nostro amore.

Un'anima che si consacra, rompendo gli argini della consacrazione, lascia correre il fiume delle passioni per vie proibite o, comunque, pericolose, e così la consacrazione si cambia in sconsacrazione e non vale più la pena di ricordarla come una cosa bella e ricca di meraviglie celesti; si cambia in una fredda espressione formalistica fatta per gli standarizzati dalla tradizione o dalla moda.

La consacrazione non ha un corpo di leggi, ma una sola legge: la volontà della persona alla quale ci si consacra.

La consacrazione a Maria ha una sola meravigliosa ricchezza, la volontà di Lei.


Padre Raschi Bonaventura