" DALL'EREMO" – DICEMBRE 1983

COMMENTI AL SEGRETO DI FATIMA

Vorremmo con paziente semplicità mettere in luce i punti oscuri del messaggio del 1917 – 13 ottobre a Fatima.

Un grande castigo cadrà sull'intero genere umano; né oggi, né domani; ma nella seconda metà del secolo XX.

Queste parole vennero dette il 13 ottobre 1917, cioè 66 anni fa, e da ciò si deduce che v'è uno spazio di 17 anni entro il quale deve avverarsi la tragedia apocalittica della purificazione o castigo che Fatima rivela.

Da altre fonti si sa che si tratta anche d'una guerra atomica provocata dal peccato grave; guerre per vaste responsabilità, tanto da dirci: «Acclamate la guerra?!». «Voi perché acclamate la guerra? Come avete acclamato la mia crocifissione?!».

Questo annuncio di immane flagello, non è coperto da mistero: il pensiero dell’atomica, s'affaccia ormai con la certezza che avverrà, e presto.

«Fuoco e fumo cadranno dal Cielo ..... milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora».

Non escludiamo che il Signore dia un compito terribile alla natura: «Tutta la terra tremerà .....» e che si serva della parte di umanità, corrotta e cattiva, per la necessaria purificazione.

A giudizio di molti l’attuale “strumento di Satana” nel mondo contro la coscienza e contro la Chiesa, è la Russia la quale nella vasta estimazione delle persone un po' avviate alla Rivelazione divina, alla dottrina mistica e alla onesta osservazione della cronaca politica, sociale, partitica, rivoluzionaria, militare, brigatista, mafiosa, sindacale, scioperistica, atea, risulta che Satana marcia in testa a tutto lo sconvolgimento della vita, e che, di giorno in giorno Satana regna sempre più sui più alti posti, determinando l'andamento delle cose.

La Russia, tutti lo notano, esercita la sua nefanda influenza: il marxismo è il suo massimo strumento, mostruoso e violento di ateismo e rivoluzione contro ogni valore e senso morale che, sotto mentite spoglie di crociata umanitaria, finge di abbattere l'ingiustizia, la miseria e le sofferenze delle classi operaie.

D'altra parte la responsabilità è anche di un mondo intero come degli Stati Uniti d'America, di un’Inghilterra che coprì di oppressione tutta la sua vita coloniale con l'aggiunta di un'esposizione eretica e scismatica senza confini.

In definitiva il peccato è dell'intiero mondo che, se si attende a Rivelazioni accreditate, ha portato al delittuoso “uno per cento” il contatto degli uomini con Dio, di conseguenza il novantanove per cento dell'umanità è staccata da Dio, per cui l'offesa all'Altissimo Signore è tale da costringere le anime, in parte denutrite e in gran parte sfiduciate, verso una spaventosa disperazione.

Che su tutto questo flagello spirituale e materiale ci sia stata una premurosa missione Celeste da parte del Signore, è cosa certa, e, soltanto pensare alle Apparizioni della Madonna nelle montagne de “La Salette”, a quelle di Lourdes e a quelle di Fatima, bisognerà farne una dolorosa constatazione, che, cioè, gli avvertimenti del Cielo non sono stati presi tutti e da tutti sul serio e non sono stati seguiti i consigli, gli avvertimenti e anche le Celesti minacce che l'amore e la giustizia di Dio hanno manifestato; ed, ora, ci troviamo a subirne le conseguenze.

Infatti la peste dell’ateismo, del denaro avidamente e disonestamente cercato, della sessualità, dell'orgoglio, della violenza, dell'omicidio, dell’infanticidio specie per l’aborto, per l'antipatia e ribellione alla legge della purezza e anche della castità di Consacrati e delle famiglie, non sono altro che la testimonianza di una decadenza procurata dall'abbandono della Legge di Dio e dei precetti della Chiesa.

Cosa aspettarci da questo?

Si può avere una salutare reazione da compiere tempestivamente?

Per conto nostro è la penitenza e la molta preghiera.

Lo strumento di tutte queste potenze non è che un luogotenente, docile e astuto: è l'odio e la menzogna.

Gesù stesso definisce Satana: «Omicida e menzognero» (Io 8,44) e nella Russia in modo assoluto e nelle altre nazioni abbastanza in voga è forma e ombra dell'anticristo.

Il messaggio ci avverte che Satana riuscirà ad introdursi alla sommità della Chiesa.

Quante volte la Russia parla di pace e moltiplica i suoi armamenti nucleari, e alimenta nel mondo, con mezzi possenti, la guerra aperta tra popoli e nazioni.

A questo punto si può capire quale importanza capitale ha la conversione della Russia.

Il 21 gennaio 1935 Lucia scriveva al Rev.mo Padre Conçalves: ….. «quanto alla Russia, mi pare che darà molto piacere al Signore lavorando affinché il Santo Padre realizzi i Suoi (della Madonna) desideri.

Tre anni fa il Signore era abbastanza malcontento perché la Sua domanda non era corrisposta.

In una lettera lo feci sapere a Mons. Vescovo.

Finora il Signore non mi ha chiesto altro, se non preghiere e sacrifici. Intimamente parlando con Lui, mi sembra che sia disposto a usar misericordia verso la povera Russia come promise cinque anni fa, e che Lui tanto desidera salvare.

Il 18 maggio 1936 quanto all'altra domanda: “Se sarà conveniente insistere per ottenere la consacrazione della Russia”, rispondo quasi la stessa cosa che ho detto le altre volte: “Mi dispiace che non sia già stata fatta”.

Dirò qualcosa di quel che sento a questo proposito, benché sia una materia abbastanza delicata per essere mandata per posta col pericolo di andar perduta ed essere letta; ma l'affido a Dio stesso, per paura di non trattare l’argomento con tutta chiarezza.

Intimamente ho parlato al Signore sull’argomento; e poco fa gli domandavo perché non convertiva la Russia senza che Sua Santità ne facesse la consacrazione.

«Perché voglio che tutta la Mia Chiesa riconosca questa consacrazione come un trionfo del Cuore Immacolato di Maria e, così, estendere il Suo culto e porre a fianco della devozione al Mio Cuore Divino, la devozione di quel Cuore Immacolato.

Ma, o mio Dio, il Santo Padre non mi crederà se Voi non lo muoverete con una ispirazione speciale! “Il Santo Padre!”

«Prega molto per il Santo Padre! Lui la farà, ma sarà tardi! Tuttavia, il Cuore Immacolato di Maria salverà la Russia. Gli è affidata!»

Ed allora preghiamo. Meglio tardi che mai!

Padre Raschi Bonaventura